Un tempo c’era una giovane con molti pretendenti che si rifiutava di sposarsi. Aveva sette fratelli e una sorellina. La loro madre era morta da molti anni, non avevano parenti ma vivevano da soli col padre. Tutti i giorni sei fratelli andavano a caccia col padre. Sembrava che la giovane avesse un orso come amante ma, dato che non voleva che si sapesse in giro, soleva incontrarlo quando andava a far legna. Andava sempre a far legna non appena suo padre e i fratelli uscivano per andare a caccia lasciando l’altra sorellina sola in casa. Non appena era fuori dalla vista, nella boscaglia, fuggiva nel luogo in cui abitava l’orso.

Quando la sorellina crebbe cominciò ad incuriosirsi sul perché la sorella maggiore impiegasse così tanto tempo a prendere la legna, così un giorno la seguì. Vide che la giovane incontrava l’orso e vide che erano amanti. Quando lo scoprì corse a casa più velocemente possibile e, non appena il padre tornò a casa, gli raccontò cosa aveva visto. Quando sentì la storia egli disse: “Così la mia figlia maggiore ha un orso per marito. Ora capisco perché non si vuole sposare”. Poi andò nell’accampamento a raccontare a tutta la sua gente che avevano un orso per cognato e desiderava che tutti gli uomini andassero con lui a uccidere quell’orso. Così fecero, trovarono l’orso e lo uccisero.

Quando la giovane scoprì cosa era stato fatto a causa della sorellina, andò su tutte le furie. Sgridò severamente la sorellina, poi le ordinò di andare dall’orso morto e portare a casa un po’ della carne dalle sue zampe. La piccola cominciò a piangere e disse che aveva paura di uscire di casa perché una cagna con dei cuccioli aveva tentato di morderla. “Oh, non aver paura!” disse la giovane “ti dipingerò il viso in modo che tu possa assomigliare a un orso, con ombre nere lungo gli occhi e agli angoli della bocca e così nessuno ti toccherà.” Quindi lei andò a cercare la carne. La sorella maggiore era una donna di medicina molto potente, riusciva a conciare le pelli in un modo nuovo: prendeva in mano una pelle, la colpiva per quattro volte con il raschietto ed era già conciata.

La sorella minore aveva un fratello più piccolo che portava sulla schiena. Dato che la madre era morta lei si prese cura di lui. Un giorno la sorella minore disse alla maggiore: “Adesso tu fai l’orso e andiamo a giocare nella boscaglia”. La sorella maggiore fu d’accordo ma disse: “Sorella, non devi toccarmi le reni”. Allora la sorella maggiore fece la parte dell’orso e giocarono nella boscaglia. Mentre stavano giocando la piccola sorella dimenticò cosa le era stato detto e toccò la sorella maggiore nel posto sbagliato. All’improvviso questa si trasformò in un vero e proprio orso, corse all’accampamento e uccise molta gente. Dopo che ebbe ucciso un gran numero di persone ritornò alla sua forma iniziale di essere umano. Quando la sorella minore vide quella maggiore correre via come un vero orso si spaventò a morte, prese il fratellino e corse alla sua dimora. Aspettarono lì, tutti impauriti e furono molto felici di vedere la loro sorella maggiore ritornare, dopo un po’, alle sue sembianze.

I fratelli maggiori erano a caccia come al solito. Mentre la sorellina andava a prendere l’acqua con il fratellino sulla schiena, incontrò i sei fratelli di ritorno dalla caccia. I fratelli si accorsero di come l’accampamento fosse tranquillo e deserto e chiesero alla sorellina: “Dov’è tutta la nostra gente?”. Poi la sorellina spiegò il gioco che lei e la sorella maggiore avevano fatto e come quest’ultima si fosse trasformata in un orso, si fosse messa a correre per tutto l’accampamento e avesse ucciso molte persone. Disse ai suoi fratelli che si trovavano in grande pericolo poiché la sorella di certo li avrebbe uccisi non appena fossero tornati a casa. Allora i sei fratelli decisero di andare nella boscaglia. Uno di loro aveva ucciso una lepre e disse alla sorellina: “Porta a casa questa lepre, quando sarà buio spargeremo fichi d’India tutt’intorno alla tenda tranne che in un punto. Quando uscirai dovrai cercare quel punto e oltrepassarlo”.

Quando la sorellina tornò alla tenda la sorella maggiore le domandò: “Dove sei stata tutto questo tempo?”. “Oh, il mio piccolo fratello si era sporcato tutto e ho dovuto pulirlo” rispose la sorellina. “Dove hai preso quella lepre?” le chiese. “L’ho uccisa con un bastone appuntito” disse la sorellina. “Questa è una bugia. Fammi vedere come fai” disse la sorella maggiore. Allora la sorellina raccolse un bastone che si trovava vicino a lei e lo lanciò alla lepre e si conficcò nella ferita che già aveva sul corpo. “Allora va bene” disse la sorella maggiore, quindi la sorellina preparò la lepre e la cucinò. Ne offrì un po’ alla sorella maggiore ma la rifiutò, allora la sorella minore e il fratellino la mangiarono tutta. Quando la sorella maggiore vide che la lepre era stata tutta mangiata, si arrabbiò moltissimo e disse: “Adesso credo che vi ucciderò”. Allora la sorellina si alzò in fretta, prese il fratellino sulla schiena e disse: “Vado fuori a prendere la legna”. Come uscì seguì il piccolo sentiero in mezzo ai fichi d’India e incontrò i suoi sei fratelli nella boscaglia. Poi, decisero di andarsene e partirono il più velocemente possibile. Dato che la sorella maggiore era una potente donna di medicina, capì immediatamente cosa avrebbe fatto. Andò su tutte le furie e si trasformò in un’orsa per inseguirli. Stava presto per raggiungerli quando uno dei ragazzi mise alla prova i suoi poteri: prese un po’ d’acqua nel palmo della mano e la spruzzò tutt’intorno. Immediatamente si formò un grande lago fra loro e l’orso. Poi i bambini si affrettarono a correre mentre l’orsa li seguiva. Dopo un po’ l’orsa li raggiunse di nuovo, ma un altro fratello gettò un aculeo di istrice per terra che divenne un grande bosco folto d’alberi, ma l’orsa riuscì a superarlo districandosi e ancora una volta raggiunse i bambini.

Questa volta salirono tutti su un albero alto. L’orsa giunse ai piedi dell’albero e guardando in alto disse: “Adesso vi ammazzo tutti”. Poi prese un bastone da terra, lo tirò sull’albero e fece cadere quattro fratelli. Mentre faceva questo un uccellino volava attorno all’altro gridando ai bambini: “Colpitela alla testa! Colpitela alla testa!”. Allora uno dei ragazzi lanciò una freccia alla testa dell’orsa che immediatamente stramazzò al suolo. Poi scesero dall’albero. Quattro fratelli erano morti. Il fratellino prese una freccia, la lanciò dritta nell’aria e quando cadde uno dei fratelli morti tornò di nuovo in vita. Ripeté questo lancio finché tutti resuscitarono, poi tennero un consiglio e dissero l’un l’altro: “Dove andremo ora? La nostra gente è stata tutta uccisa e siamo molto lontani da casa. Non abbiamo nessun parente al mondo”. Alla fine decisero che avrebbero preferito vivere in cielo. Allora il fratellino disse: “Chiudete gli occhi”. Non appena lo fecero, tutti iniziarono a salire. Ora li possiamo federe tutte le notti. Il fratellino è la Stella Polare. I sei fratelli e la sorellina sono l’Orsa Maggiore. La sorellina e il fratello maggiore sono in linea con la Stella Polare, la sorellina è più vicina perché portava il fratellino sulla schiena. Gli altri fratelli sono disposti a seconda dell’età, cominciando dal più grande. Ecco come sono nate le sette stelle dell’Orsa Maggiore.

Che ne dite di questa leggenda?
A chi ha voglia di leggerla fin qui…

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